Oggi ricordiamo la fine di una guerra vera, quella con l’incubo del passaggio di Pippo, con le deflagrazioni e le macerie, con la perdita di figli e mariti, partiti per il fronte senza più dare notizie, con il razionamento del cibo e la borsa nera, con gli stupri delle donne, usate sempre come arma per annientare l’avversario, con i delatori, che se ti segnalavano, per te era finita, con le doportazioni e i forni crematori. La generazione nata ai primi del Novecento ha vissuto la Prima Guerra mondiale, il ventennio fascista, e la Seconda Guerra, in un crescendo di fame, pedagogia della guerra, restrizioni e orrore. Per quelli nati dopo, tutto questo è alle spalle. Ma teniamo tutto a mente come monito, e smettiamola di lamentarci dei limiti imposti per l’emergenza “corona”! Oggi celebriamo una vera liberazione, quella prevista per il 4 maggio è poca cosa.
© 2020 Romina Gobbo
pubblicato su Facebook – sabato 25 aprile 2020