“E così uscimmo a riveder le stelle”: ha il supporto di diocesi e parrocchie la proposta di quest’anno di “Terre di presepi”, sodalizio che dal 2014 promuove il pellegrinaggio natalizio fra i presepi di Toscana, Lazio, Umbria ed Emilia. Ma questo peregrinare fra le statuine quest’anno sarà molto limitato.
Il Covid – lo sappiamo – non permette gli assembramenti, ma non può fermare una tradizione che da millenni custodisce il senso autentico del Natale. «Il presepe in famiglia è un bel momento per ritrovarsi, condividere creatività e soffermarsi assieme in preghiera davanti a Gesù – dice Fabrizio Mandorlini, coordinatore di Terre di presepi -. Per valorizzare questa tradizione, abbiamo promosso un manifesto al quale chiunque può aderire, ed un contest nazionale che si sta svolgendo sulla nostra pagina Facebook». L’occasione è ghiotta perché quanti riceveranno maggior consenso tra coloro che invieranno la foto del proprio presepe a terredipresepi@gmail.com, saranno candidati alla selezione per la mostra “100 Presepi in Vaticano” di Natale 2021. Il premio è reso possibile grazie al Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione che si è fatto promotore del contest, assieme alla Federazione italiana settimanali cattolici, Fondazione Symbola, Unione cattolica artisti italiani, Coldiretti, Federazione italiana pueri cantores, Greenaccord onlus.
I pochi presepi visitabili in presenza quest’anno saranno quelli all’interno delle chiese più capienti e quelli all’aperto, per i quali è stato predisposto un regolamento di sicurezza sanitaria. Ma dal 2021, quando le opere torneranno accessibili, oltre a veicolare un messaggio di pace e ad unire le comunità, saranno anche traino per l’economia dei territori, grazie all’impegno della neonata Associazione nazionale città dei presepi.
© 2020 Romina Gobbo
pubblicato su Avvenire – giovedì 24 dicembre 2020 – pag. A22