Perché mai un uomo – pure prete – decide di essere tra i promotori di un’associazione che si chiama “Presenza Donna”? «Perché ho sempre pensato che sia importante essere in una relazione di reciprocità, mentre io – come maschio e come prete – rischio, volente o no, di ritrovarmi in una posizione di superiorità. Perché mi permette di cogliere la valorizzazione delle differenze, mentre nelle altre realtà della vita le differenze spesso sono percepite come opposizione. E perché mi riporta nella parzialità del mio essere, contro quella tradizione maschilista e clericale che considera il modo di vedere del maschio un assoluto». Fin dalla fase di elaborazione, don Dario Vivian è stato una grande risorsa per l’associazione culturale “Presenza Donna”, fondata nel 1996 a Vicenza dalla Congregazione delle suore Orsoline del Sacro Cuore, e che domani festeggerà i 25 anni, con un video di auguri per un futuro prolifero, che verrà pubblicato sul profilo Facebook e sul sito http://www.presdonna.it.
Così come ne è una risorsa ogni socio/a (una cinquantina): uomini e donne, religiosi e laici. «Solo nella reciprocità uomo-donna si possono costruire una società e una Chiesa di uguali, senza la preminenza dell’uno sull’altra, o dell’altra sull’uno – spiega la presidente di “Presenza Donna“, suor Federica Cacciavillani -. Nei nostri incontri tutti hanno diritto di parola. C’è chi non ha preparazione teologica, ma guida nella propria comunità iniziative bellissime di pratica pastorale, e le condivide. Ci sono giovani coppie che, dopo aver riflettuto con noi, hanno rivisto la suddivisione dei compiti a casa». L’associazione nasce dopo la costituzione del Centro documentazione e studi (Cds), a seguito della donazione alle suore Orsoline del fondo archivistico di Elisa Salerno, una femminista cristiana vicentina dei primi del Novecento, che si adoperò per la “causa santa della donna”. «Il nome “Presenza Donna” – riprende suor Federica – è stato scelto per puntare i riflettori proprio sulla presenza delle donne: quelle che già ci sono e hanno ruoli importanti, ma anche per promuovere quante si stanno facendo strada, o quelle che solitamente rimangono ai margini e non hanno voce».
I campi di azione sono tanti, così come le collaborazioni con altre realtà, in primis il Coordinamento delle teologhe italiane. Nella ricca biblioteca di Contrà San Francesco Vecchio, si possono trovare “libri illuminanti per donne pensanti”. L’associazione organizza eventi, incontri di approfondimento sui contenuti della Sacra Scrittura, e momenti di preghiera. Ogni 8 marzo, in occasione della giornata internazionale della donna, viene organizzata la preghiera al femminile che quest’anno avrà come tema “Sorelle tutte”.
© 2021 Romina Gobbo pubblicato su Avvenire – martedì 2 febbraio 2021 - pag.18