“Fragilità” e “prendersi cura” al centro della Lunga notte delle chiese

«Che cosa ci ha insegnato il Covid?» È l’interrogativo che Stefano Casagrande, coordinatore dell’iniziativa “La lunga notte delle chiese”, alias “La notte bianca delle chiese”, promossa dall’associazione BellunoLaNotte, ha posto ai referenti di circa 200 diocesi italiane, e la risposta è stata la stessa: «Le incongruenze della società moderna, progredita tecnologicamente, ma incapace di sostenere le persone più fragili». Va da sé che quest’anno il tema della sesta edizione del festival nazionale che oggi 4 giugno mette in rete chiese, parrocchie, diocesi, realtà ecclesiali, associazioni, non poteva che essere #fragili, seguito dalla domanda ispirata dall’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco: “Ed io avrò cura di te?”

Oggi, il richiamo alla fragilità e alla cura connoterà i circa cento eventi che si svolgeranno nelle chiese di varie città e paesi di Italia. Concerti, visite guidate, proiezioni, mostre, pièces teatrali, testimonianze, attività ludiche per bambini, letture, animeranno i luoghi di culto da nord a sud. A scorrere l’elenco delle adesioni, ci si rende conto del piacere di ogni realtà di essere parte di un progetto nazionale e dell’impegno comune nel voler far emergere la bellezza che questo Paese esprime, non una bellezza fine a sé stessa, ma che favorisca il raccoglimento. «Non siamo un festival culturale o artistico – spiega Casagrande -, pertanto per noi è fondamentale l’aspetto della riflessione. Il tema di quest’anno, poi, lo richiede particolarmente. Anche l’arte è un prendersi cura, della fragilità di opere e monumenti ad esempio, ma anche dell’anima, perché l’incontro con la bellezza è sempre una cura per l’anima».

L’itinerario lungo lo Stivale si snoda da Padova a Conversano-Monopoli (Bari), che si distinguono per le molte chiese coinvolte, da Torino a Gorizia, da Treviso a Palestrina (Roma), da Genova a Siracusa, da Pavia a Reggio Calabria, da Massa Carrara ad Assisi, da Bologna a Matera, da Vicenza a Brindisi-Ostuni, a Cuneo. Poi Fermo, Riccione, Iesi, Ischia, ma anche realtà più piccole come Palaia (Pisa). E, naturalmente, Belluno, da dove tutto è cominciato, nel 2016, su ispirazione della Lange nacht der kirchen, che da anni si svolge in Austria e in Alto Adige. «Dopo un 2020 con l’iniziativa solo online, il Festival quest’anno vuole porsi anche come momento d’inizio del ritorno alla normalità, e infatti tutte le proposte saranno in presenza, naturalmente nel rispetto delle regole anti Covid», conclude il coordinatore. Ogni anno, chi decide di aderire mette in moto originalità e creatività per la buona riuscita di questo festival, che nel 2019 la diocesi di Patti in Sicilia rese addirittura… scoppiettante, con una manifestazione non stop H24, e la notte illuminata dai fuochi d’artificio.

Il festival 2021 gode dei patrocini del Pontificio Consiglio della cultura, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Senato della Repubblica, delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, del Comune di Belluno.

Per informazioni: http://www.lalunganottedellechiese.com

© 2021 Romina Gobbo 

pubblicato su Avvenire - venerdì 4 giugno 2021 

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/la-lunga-notte-delle-chiese

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