Quando la news è aria fritta

Scusate il mio essere sempre tranchant, ma ho difficoltà a comprendere dove sta la notizia nel fatto che la troupe del TG2 è stata controllata dai militari ucraini, per verificare che sia effettivamente una troupe giornalistica.
Fatto salvo che siamo tutti contenti che ne siano usciti velocemente e senza conseguenze, direi che visto che stiamo parlando di una guerra, è abbastanza facile che ci sia un livello di controllo più elevato. In gergo militare si chiama warning. Significa che bisogna stare all’occhio.
L’esercito ucraino controlla le persone, perché potrebbero esserci infiltrati russi. Lapalissiano direi. Che poi si sia fuori tempo massimo, è un’altra questione. Immagino che gli infiltrati siano là da mesi, se non da anni. Le guerre si combattono più con l’#intelligence che con gli eserciti.

Io sono stata controllata ovunque. In Sud Sudan, all’aeroporto, tre livelli di controllo. In Afghanistan, cinque livelli. Vogliamo parlare dell’aeroporto di Tel Aviv? O dei check point in Cisgiordania? Uno ogni 20 chilometri. E perché no, dei bei posti di blocco nei paesi africani? Dove ti requisiscono il passaporto per ore. E a volte per uscirne, ti tocca pagare.

C’è un altro fatto, che può sembrare sconvolgente a chi non ha dimestichezza con il #giornalismo di guerra. Udite, udite. Ci sono anche i #giornalisti che fanno il doppio gioco. Ebbene sì, al soldo dei servizi segreti di vari Stati. Lavoro ben più remunerato che fare il reporter freelance.
#rominagobbonews

© 2022 Romina Gobbo 

pubblicato domenica 27 febbraio 2022 su LinkedIn e Facebook

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