DIARIO DI VIAGGIO 3
DAL #burkinafaso CON FURORE
Oggi vi parlo di dove mi trovo ad alloggiare nella capitale del #burkina Ouagadougou. Si tratta del compound del Movimento Shalom, onlus con sede a San Miniato, in Toscana, nata nel 1974 per volere di don Andrea Cristiani, e da sempre impegnata – come dice il nome – per la #pace.
La sera dopo cena mi siedo nell’unico punto dove funziona il wifi, e mi connetto con il mondo, con quel mondo che durante il giorno ho imparato a lasciare in stand by. Perché sì, si può vivere anche senza stare perennemente sui social. La temperatura è calda, forse dai 40 gradi giornalieri siamo scesi a 32, 33, niente aria. In città a queste latitudini non c’è foglia che si muova.
Questo è anche un ottimo punto di osservazione e, quindi, di riflessione. Dietro di me c’è la foresteria dove ho la mia stanza, davanti gli uffici amministrativi, diretti dall’amica Pascaline Oulene, alla mia destra il politecnico Shalom, dove si insegnano scienze politiche, agronomia e comunicazione, retto dalla collega giornalista Beatrice Damiba, già ambasciatrice del #burkina in Italia. Alla mia sinistra, c’è la cappella #shalom, dove monsignor Pier Giorgio Debernardi, vescovo emerito di Pinerolo (To), oggi missionario in Burkina, fondatore, con roberto giuglard e Patrizio Righero della onlus Acqua nel Sahel, celebra la messa.
Un pochino più in là c’è un piccolo laboratorio artigianale. Persone con disabilità motoria lavorano il legno.
La mia cuoca è suor Florence, si preoccupa assai se non mangio.
Questo luogo non è mai totalmente silenzioso, ci pensano gli studenti universitari ad animarlo. Qualche sera fanno falò. Sulla brace ci sono ottimi spiedini di pollo. E, per finire, si sorseggia un buon tè.
La sera il cancello chiude e il vigilante prende il suo posto. Il suo fucile ci ricorda che in questa città, dove all’apparenza tutto sembra tranquillo, ha dato un forte tributo di sangue al jihadismo. Era il 2016. Il #terrorismo , probabilmente di “importazione”, era arrivato in capitale. Oggi il #terrorismo è autoctono. I fratelli i uccidono tra fratelli. Ecco il dramma di un Paese che è sempre stato un esempio di #dialogo e #convivenza tra le #religioni. Il #terrorismo è subdolo perché instilla la paura e divide le comunità.
#rominagobbonews#cronachedallafrica
Foto di copertina: sono con, a sinistra, Pascaline Oulene, a destra, Beatrice Damiba
© 2022 Romina Gobbo pubblicato su LinkedIn e Facebook - lunedì 28 marzo 2022