«Fin da quando è nata l’idea di celebrare il centenario dalla morte di santa Maria Bertilla (20 ottobre 1922), abbiamo lavorato assieme, diocesi di Vicenza e diocesi di Treviso – in entrambe lei ha prestato servizio -, in un vero e proprio cammino sinodale. Alla luce della nomina del nuovo vescovo, monsignor Giuliano Brugnotto, che da Treviso arriverà a Vicenza, direi che è stata una collaborazione quasi profetica». Suor Luisella Gasmin, vicaria generale delle suore Dorotee Figlie dei Sacri Cuori di Vicenza, sintetizza così l’impegno per valorizzare la figura della Santa, appartenente alla propria congregazione, originaria di Brendola. Nella cittadina vicentina, che custodisce la casa natale, ieri è stata inaugurata una monumentale statua bronzea di Bertilla circondata dai bambini, opera di Alfonso Fortuna.
Sempre ieri alle 17, nella casa madre delle Dorotee, in contrà san Domenico a Vicenza, è stata aperta l’esposizione con trenta opere che ritraggono Bertilla, alcuni oggetti, e il prezioso catalogo, frutto del lavoro di Gianfranco Vianello, nell’ambito del progetto intitolato “Sulle tracce di Anna Francesca Boscardin”, relativo a tracce e testimonianze di devozione presenti nei vari angoli del mondo, tra cui la “Santa Africana”, una statua in legno scolpita in Togo. «Abbiamo trovato cappelle e vie intitolate a Bertilla, statue, quadri, documenti… dalla Colombia all’India. Ci ha colpito che la devozione sia presente anche in aree dove noi non abbiamo missioni. Come sia arrivata, non si sa», continua suor Luisella.
Bertilla, al secolo Anna Francesca Boscardin, è la “santa contadina”. «Da piccola non era particolarmente brillante, tanto che la chiamavano “oco”. All’inizio, anche in congregazione fu destinata ai lavori più umili – spiega Vianello -. Poi però venne mandata a Treviso a studiare infermieristica; diplomatasi, operò nell’ospedale comunale fino alla morte. Si mise in luce per l’amorevolezza nell’assistenza ai malati, tra cui i bambini difterici con i quali visse a lungo in isolamento. Ed oggi è patrona degli infermieri».
Momento clou del centenario sarà il pellegrinaggio con l’urna, dal 15 al 27 ottobre, attraverso le due diocesi. «Sono molti anni che l’urna non esce dalla nostra cappella – conclude suor Luisella -. Perciò questo pellegrinaggio per noi è ancora più coinvolgente. Siamo sicure che dove il suo corpo transiterà, troverà tanta accoglienza. I santi sono pagine viventi del Vangelo. E Bertilla riesce ancora a portare anime a Gesù». Info: sdvi.org.
© 2022 Romina Gobbo pubblicato su Avvenire - 2 ottobre 2022