Cultura e camminate a piedi. La “Retromarcia su Roma”

Il contraltare nel centenario della marcia fascista

Con l’orrore negli occhi e l’odore di bruciato ancora nelle narici, Gavino Esse scappa. Via dal campo di concentramento di Legenfeld, in Germania, dove i suoi compagni erano stati letteralmente “arrostiti” nella catapecchia dove vivevano: ultimo atto disperato dei nazisti ormai sconfitti. Gavino scappa. Fermato ad un check point russo, si salva cedendo una delle due fisarmoniche che aveva portato con sé. Non prima, però, di averla suonata, così chiedono i russi. Gavino suona. Per la prima volta dopo tanto tempo. Una musica che ha il sapore della libertà. Con lo spettacolo “La fisarmonica verde”, dei Têtes a Bois, domenica 30 ottobre, alle 16, presso “La Cittadella” di Assisi, si concluderà la manifestazione intitolata “Retromarcia su Roma”, quale contraltare al centenario della marcia su Roma, promossa dal partito fascista il 28 ottobre 1922. Gavino Esse era il papà di Andrea Satta, che sarà sul palco a ripercorrere quella storia, con Angelo Pelini al piano, per la regia di Ulderico Pesce. La parte alta della città di Assisi vedrà riuniti tutti coloro che hanno partecipato alle varie iniziative, accolti dall’abbraccio di Tonio Dell’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana e della Commissione Spirito di Assisi. Ci saranno i camminatori, arrivati a piedi da Roma. Il gruppo, coordinato da Paolo Piacentini, esperto Cammini Nazionali, giungerà nella Città della pace dopo aver percorso, in 9 giorni, 196 chilometri, seguendo in gran parte la via Amerina e un tratto del Coast to Coast nel percorso da Todi ad Assisi, con una delle tappe più significative al convento francescano dell’Annunziata ad Amelia (Terni). «Cammineremo per alcuni tratti in silenzio, in altri lasceremo emergere le nostre riflessioni sulla pace, tematica oggi più che mai attuale», dice Piacentini.


Ci saranno i ciclisti dell’associazione Ciclogenitori. Ci sarà chi arriverà in treno, come del resto fu anche per quel 28 ottobre 1922, quando la maggior parte delle camicie nere si diresse a Roma con la ferrovia. A bordo ci saranno molti di coloro che avranno animato, venerdì 28 ottobre, nel cuore della periferia romana, l’Anfiteatro Alessandrino, con musica, poesie, letture, alcune tratte dall’Ulisse di Joyce e da Siddartha di Hesse. Su tutti, gli alunni delle medie dell’Istituto Mazzini di Roma protagonisti, assieme al loro professore, Enrico Castelli Gattinara, di questa serata prodotta dal Teatro Biblioteca Quarticciolo. «Venerdì 28 ottobre, esattamente cento anni dopo la marcia delle camicie nere, che diede origine ad una dittatura lunga oltre vent’anni – conclude Andrea Satta -. Vogliamo rispondere a quella che fu una delle pagine più buie della storia italiana, con la bellezza della cultura».

© 2022 Romina Gobbo 

pubblicato su Avvenire - martedì 25 ottobre 2022 - pag. A12 
Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: